Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 16 giugno 2025 - Sant´ Aureliano (Letture di oggi)

Gesù, ti ringrazio d'aver bevuto prima di me l'amaro calice che a me porgi già  addolcito. Ecco ho accostato le mie labbra a questo calice della tua santa volontà . Avvenga di me ciò che, prima di tutti i secoli, la tua sapienza ha stabilito. Desidero vuotare fino in fondo il calice a cui fui predestinata. Una simile predestinazione non sarà  oggetto del mio esame: la mia fiducia sta nel venir meno di ogni mia speranza. In te, Signore, tutto è buono; tutto è dono del tuo cuore. Non preferisco le consolazioni alle amarezze, né le amarezze alle consolazioni: ti ringrazio, Gesù, per ogni cosa. Sono felice di fissare il mio sguardo su di te, Dio incomprensibile. È in questa esistenza singolare che il mio spirito dimora, e qui io sento di trovarmi a casa mia. O bellezza non creata, chi ha conosciuto te una volta sola, non può amar altro. Trovo dentro di me una voragine e nessuno, se non Dio, la può colmare. (Santa Faustina Kowalska)

12-88 Febbraio 27, 1919 Nella Divina Volontà non c’è inceppi per l’amore di Dio.


(1) Continuando il mio solito stato, il benedetto Gesù nel venire quasi sempre mi chiama nel suo Volere a riparare, o a sostituire gli atti delle creature in modo divino. Ora, nel venire mi ha detto:

(2) “Figlia mia, che puzza esala dalla terra, non trovo nessun punto per Me, e dalla puzza sono costretto come a fuggire dalla terra; tu però puoi farmi un po’ d’aria odorifera che faccia per Me, e sai come? Col fare ciò che fai nella mia Volontà, come farai i tuoi atti mi formerai un’aria divina, ed Io verrò a respirarla e troverò un punto della terra per Me, e siccome la mia Volontà circola dovunque, così l’aria che mi farai me la sentirò dappertutto e mi spezzerà l’aria cattiva che la terra mi manda”.

(3) Dopo poco è ritornato di nuovo ed ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, quante tenebre, sono tante che sembra la terra coperta d’un manto nero, tanto che non veggono più, sono rimaste o cieche o non hanno luce per vedere; ed Io non solo voglio l’aria divina per Me, ma anche la luce, perciò i tuoi atti siano continui nel mio Volere, ché non solo farai l’aria per il tuo Gesù, ma anche la luce, sarai il mio riflettore, il mio riverbero, il riflesso del mio amore e della mia stessa luce. Anzi ti dico che come farai i tuoi atti nel mio Volere ereggerai tabernacoli, non solo, come andrai formando i pensieri, i desideri, le parole, le riparazioni, gli atti d’amore, tante ostie si sprigioneranno da te, perché consacrate dalla mia Volontà; oh! che libero sfogo avrà il mio amore, avrò libero campo in tutto, non più inceppo, quanti tabernacoli voglio ne avrò, le ostie saranno innumerevoli, ad ogni istante ci comunicheremo insieme ed anch’Io griderò: “Libertà, libertà, venite tutti nella mia Volontà e godrete la vera libertà”. Fuori della mia Volontà quanti inceppi non trova l’anima, ma nella mia Volontà è libera, Io la lascio libera d’amarmi come vuole, anzi le dico: “Lascia le tue spoglie umane, prendi lo divino, Io non sono avaro e geloso dei miei beni, voglio che prenda tutto, amami immensamente, prendi, prendi tutto il mio amore, fallo tuo il mio potere, la mia bellezza falla tua, quanto più prenda tanto più è contento il tuo Gesù”. La terra mi forma pochi tabernacoli, le ostie sono quasi numerate, e poi i sacrilegi, le irriverenze che mi fanno, oh! com’è offeso ed inceppato il mio amore, invece nella mia Volontà niente inceppo, non c’è l’ombra dell’offesa, e la creatura mi dà amore, riparazioni divine e corrispondenza completa, e mi sostituisce insieme con Me a tutti i mali dell’umana famiglia. Sii attenta e non ti spostare dal punto dove ti chiamo e voglio”.