Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 16 giugno 2025 - Sant´ Aureliano (Letture di oggi)

Il giovane ricco del Vangelo è indeciso sul daffare. Una delle mancanze più serie nella vita spirituale è proprio la incapacità  di decidersi. Spaventato dalla delusione o dalla sofferenza, uno preferisce di non scegliere niente. Così rimane invaso da un senso di insoddisfazione e di tristezza. Allora bisogna reagire, bisogna accettare Dio nella propria vita e riconciliarsi con le proprie fragilità . A volte il demonio, che non vuole il tuo cambiamento, ti mette davanti le tue miserie per scoraggiarti e turbarti. Invece lo Spirito Santo illumina la tua miseria per scuoterti, per non rassegnarti all'infelicita', per salvarti da mediocrità . Certo, il cambiamento non dipende da te ma da Dio. A te è chiesto di desiderarlo e di volerlo, e Dio farà  il resto. (Don Nikola Vucic)

12-16 Luglio 25, 1917 Gesù purifica l’anima per ammetterla a vivere nella sua Volontà.


(1) Continuando il mio solito stato mi lamentavo con Gesù, ed insieme lo pregavo che facesse fine ai tanti castighi, e Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, ti lamenti? Eppure è nulla ancora, verranno i grandi castighi, la creatura si è resa insoffribile, sotto i colpi si ribella di più, anzi non vuole conoscere la mia mano che colpisce, non ho che altri mezzi da usare che sterminarla, così potrò togliere tante vite che appestano la terra e mi uccidono la crescente generazione, quindi non aspettare fine per ora, ma piuttosto altri mali peggiori, non ci sarà parte della terra che non sarà inzuppata di sangue”.

(3) Io nel sentire ciò mi sentivo lacerare il cuore, e Gesù volendomi sollevare mi ha detto:

(4) “Figlia mia, vieni nella mia Volontà per fare ciò che faccio Io, e nel mio Volere potrai correre a bene di tutte le creature, e da dentro il sangue dove nuotano potrai salvarle con la potenza del mio Volere, in modo che me le porterai lavate dal proprio sangue, col tocco della mia Volontà”.

(5) Ed io: “Vita mia, sono tanto cattiva, come posso fare ciò?”

(6) E Gesù: “Tu devi sapere che l’atto più nobile, più sublime, più grande, più eroico, è fare la mia Volontà ed operare nel mio Volere, quindi, a quest’atto che nessun altro potrà eguagliare, Io faccio pompa di tutto il mio amore e generosità, e non appena l’anima si decide a farlo, Io, per darle l’onore di tenerla nel mio Volere, nell’atto che i due voleri s’incontrano per fondersi l’uno nell’altro e farne uno solo, se è macchiata la purifico, e se le spine della natura umana la involgono, le frantumo; e se qualche chiodo la trafiggesse, cioè il peccato, Io lo spolverizzo, perché niente può entrare di male nella mia Volontà; anzi, tutti i miei attributi la investono e cambiano la debolezza in fortezza, l’ignoranza in sapienza, la miseria in ricchezza, e così di tutto il resto. Negli altri atti rimane sempre qualche cosa di sé, ma in questi rimane spogliata di tutta sé stessa, ed Io la riempio tutta di Me”.