Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 16 giugno 2025 - Sant´ Aureliano (Letture di oggi)

Il solo delitto rimproverato a Gesù da Erode fu quello di essere pazzo... e io la penso come lui! Sì, era una follia cercare quelle povere cose che sono i cuori dei mortali e farsene il proprio trono, lui, il re della gloria, assiso al di sopra dei cherubini! Lui, la cui presenza non può essere contenuta nei cieli. Era pazzo il nostro Diletto a venir sulla terra a cercare dei peccatori per farne i suoi amici, i suoi intimi, i .suoi simili, lui che era perfettamente felice con le altre adorabili due Persone della Trinità ! Noi non potremo mai fare per lui le pazzà­e che egli ha fatto per noi, e le nostre azioni non meritano questo appellativo, perché sono degli atti quanto mai razionali e immensamente al di sotto di ciò che il nostro amore vorrebbe compiere. È dunque il mondo che è insensato, perché ignora quello che Gesù ha fatto per salvarlo, è lui l'accaparratore che seduce le anime e le porta alle fontane senz'acqua. (Santa Teresina di Lisieux)

12-9 Maggio 12, 1917 Chi dubita dell’amore di Gesù lo contrista.


(1) Non essendo venuto il mio sempre amabile Gesù e stando molto afflitta, mentre pregavo un pensiero è volato nella mia mente: “A te non ti è venuto mai il pensiero che ti potessi perdere?” Veramente non ci penso mai a questo, e sono restata un po’ sorpresa, ma il buon Gesù che mi vigila in tutto, subito si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, queste sono vere stranezze e che contristano molto il mio amore. Se una figlia dice al padre, non ti sono figlia, non mi darai parte della tua eredità, non vuoi darmi il cibo, non vuoi tenermi in casa, e si affligge e ne mena lamenti, che direbbe il povero padre? Stranezze, questa figlia è pazza, e con tutto amore le direbbe: “Ma dimmi, se non sei mia figlia, a chi sei figlia? Come, vivi nel mio stesso tetto, mangi alla stessa tavola, ti vesto dalle mie monete procurate coi miei sudori, sei inferma ti assisto e procuro i mezzi per guarirti, perché dunque dubiti che mi sei figlia?” Con più ragione Io direi a chi dubita del mio amore e che temesse d’andar perduta: “Come, ti do le mie carni in cibo, vivi in tutto del mio, se sei inferma ti guarisco coi sacramenti, sei macchiata ti lavo col mio sangue, posso dire che sono quasi a tua disposizione, e ne dubiti? Vuoi contristarmi? Ed allora dimmi: “Ami tu qualche altro? Riconosci per altro padre qualche altro essere? Chi dice che non mi sei figlia? E se questo non c’è, perché vuoi affliggerti e contristarmi, non bastano le amarezze che mi danno gli altri, vuoi anche tu mettere pene nel mio cuore?”