Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 16 giugno 2025 - Sant´ Aureliano (Letture di oggi)

La dispersione è il nemico numero uno della preghiera. Quando preghi in uno stato dispersivo, finisci sempre per essere frustrato. Invece quando sei in Dio ti senti unito, solido, forte, felice. Ma prima di entrare in Dio hai bisogno di silenzio di un luogo adatto: una chiesetta, un bosco, una stanza appartata. Scegli un momento in cui non sei perseguitato dalla fretta né da preoccupazioni. Una volta ottenuto il silenzio, apriti alla presenza di Dio. Rimani con Lui con un'attenzione come chi ama e si sente amato. Non guardare te stesso. Non pretendere di comprendere. Non analizzzare ciò che vivi. Esiste solamente un Tu per il quale tu sei in questo momento un'attrazione amorosa. Ami e ti senti amato. Tu sei un vaso vuoto, Dio è il contenuto: lasciati riempire. Tu sei un prato in fiore, Lui è il sole: lasciati riscaldare e vivificare. Resta così per lungo tempo, poi torna alla vita concreta pieno di gioia. (Don Nikola Vucic)

9-40 Agosto 12, 1910 Il principio e tutto il male del sacerdote, consiste nel trattare con le anime di cose umane.


(1) Trovandomi nel solito mio stato, mi sono trovata fuori di me stessa e vedevo sacerdoti, e Gesù che si faceva vedere nel mio interno tutto slogato e con le membra distaccate. E Gesù che additava quei sacerdoti e faceva comprendere che, ad onta che erano sacerdoti, erano però membra distaccate dal suo corpo, e lamentandosi diceva:

(2) “Figlia mia, quanto sono offeso dai preti. I superiori non vigilano sulla mia sorte sacramentale, e mi espongono a sacrilegi enormi. Questi che tu vedi sono membra separate, che sebbene mi offendono molto, il mio corpo non ha più contatto con le loro azioni nefande; ma gli altri che fingono non star da Me separati e continuano le azioni di preti, oh! quanto più mi offendono. A quale atroce scempio sono esposto, quanti castighi attirano, Io non posso più sopportarli”.

(3) E mentre ciò diceva, vedevo molti preti che scappavano dalla Chiesa e si rivolgevano contro la Chiesa per farle guerra. Onde guardavo quei preti con sommo mio dispiacere, e mi sentivo una luce che mi faceva comprendere che il principio e tutto il male del sacerdote, consiste nel trattare con le anime di cose umane, di natura tutta materiale, senza una stretta necessità; queste cose umane formano una rete per il sacerdote, che gli acceca le menti, gli indurisce il cuore alle cose divine, e gli impedisce il passo nel cammino che conviene fare nell’uffizio del suo ministero; non solo, ma è rete per le anime, perché l’umano portano, e l’umano ricevono, e la grazia resta come esclusa da loro. Oh! quanto male si commette da questi tali, quante stragi di anime vi fanno!” Il Signore voglia illuminare tutti.