6-105 Maggio 9, 1905 L’anima unita alla Grazia, può fare quello che deve fare la morte alla natura.

(1) Continuando il mio solito stato, mi pareva che il mio adorabile Gesù usciva da dentro il mio interno e con una voce dolce ed affabile diceva:
(2) “E perché figlia mia tutto ciò che deve fare la morte alla natura, non può farlo anticipatamente l’anima unita alla Grazia? Cioè, farla morire anticipatamente, per amor di Dio, a tutto ciò che dovrà morire. Ma questa beata morte giungono a farla chi solamente fa continuo soggiorno con la mia Grazia, perché vivendo con Dio le riesce più facile morire a tutto ciò che è caduco. E l’anima vivendo a Dio e morendo a tutto il resto, la stessa natura viene ad anticipare i privilegi che la devono arricchire nelle risurrezione, cioè, si sentirà spiritualizzata, deificata ed incorruttibile, oltre a tutti i beni che parteciperà l’anima sentendosi partecipe di tutti i privilegi della vita divina. Oltre di ciò, la distinzione della gloria che avranno in Cielo queste anime, saranno tanto diverse dalle altre, quanto distinto è il Cielo dalla terra”.
(3) Detto ciò è scomparso.