Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 23 giugno 2025 - San Giuseppe Cafasso (Letture di oggi)

Tu puoi essere la pecorella smarrita mille volte, ma Gesù non si dimentica di te, ti cerca sempre. Lui vede tutto il tuo vagare e ha compassione per te: posa il Suo sguardo misericordioso sul tuo peccato e sulle tue ferite, sulle tue delusioni e fallimenti. Gesù non ti abbandona né ti condanna, perché ti ama. Lui è la medicina che guarisce non solo una malattia, ma la tua stessa vita. Quando uno si lascia trovare da Gesù Buonpastore, allora la vita si percepisce come qualcosa di nuovo e vivo, come un dono da custodire e da condividere. Lasciati trovare dall'Amore! (Don Nikola Vucic)

6-39 Maggio 28, 1904 La mortificazione atterra tutto ed immola tutto a Dio.


(1) Continuando il solito mio stato e stando con somma amarezza per le continue privazioni del mio adorabile Gesù, quando appena si ha fatto vedere dicendomi:

(2) “Figlia mia, la prima mina che si deve menare nell’interno dell’anima è la mortificazione, e quando questa mina si getta nell’anima, atterra tutto ed immola tutto a Dio, perché nell’anima ci sono come tanti palazzi, ma tutti di vizi, come sarebbe l’orgoglio, la disubbidienza, e tant’altri vizi, e la mina della mortificazione atterrando tutto, vi riedifica tanti altri palazzi di virtù, immolandoli e sacrificandoli tutti alla gloria di Dio”.

(3) Detto ciò è scomparso, e dopo poco è venuto il demonio che voleva molestarmi solo, ed io senza prendere paura gli ho detto: “A che pro molestarmi? Quando tu sei un’altro per farti vedere più bravo prendi un bastone e battimi fino a non farmi lasciare neppure una goccia di sangue, intendendo però, che ogni goccia di sangue che spargo sia un attestato di più d’amore, di riparazione e di gloria che intendo di dare al mio Dio”.

(4) E quello: “Non me ne trovo bastoni da poterti battere, e se vado a prenderlo tu non mi aspetti”.

(5) Ed io: “Va pure che qui ti aspetto”. E così se n’è andato, restando io con la ferma volontà d’aspettarlo, quando con mia sorpresa ho visto che avendosi incontrato con un altro demonio, andavano dicendo: “E’ inutile che ritorniamo, a che pro battere quando deve servire a nostro danno e con nostra perdita? E’ buono far soffrire a chi non vuole soffrire, perché quello offende Dio, ma chi vuole soffrire, ci facciamo male con le nostre mani”. E così non è più ritornato, restando io mortificata.