Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 16 giugno 2025 - Sant´ Aureliano (Letture di oggi)

Inoltre, Egli si compiaceva di predire a suor Consolata molte cose riguardanti il suo futuro apostolato, dopo morte. Confusa per tanta divina degnazione, ella un giorno gliene mosse dolce lamento, parendole che le dicesse troppo. Gesù le rispose (12 dicembre 1935): Ti dico troppe cose sul tuo avvenire?... Ti dico tutto?... Hai ragione, ma cosa vuoi, quando il Cuore trabocca!... E poi tu sei tanto piccola, che ti accontenti di scrivere (perché io voglio che tu scriva tutto) e quindi posso dirti tutto. Hai mai notato che una mamma, accarezzando l'ultimo nato, a volte vezzeggiandolo, gli dice tante cose che non direbbe a un suo figlio più adulto?... Cosa vuoi; il suo cuore materno ha bisogno di espandersi, di dire a quel piccolo essere, che ancora non comprende ma solo le sorride, tutti i progetti che accarezza a suo riguardo. Gli dirà  tutto, proprio tutto, così come Io faccio con te. Però nota che quando quel bimbo comincerà  a parlare e gli sarà  chiesto: « Chi ti ha fallo questo bel vestitino? », lui tutto contento risponderà : « Mia mamma! » e godrà  di avere quel vestitino bello che glielo lodano. Vedi la diversità  che passa fra le grandi e le piccole anime? Queste godono delle virtù delle quali si sentono abbellite, perché « è Dio che le ha loro donate »; quelle le nascondono per paura che la superbia le rapisca loro, perché hanno lavorato a conseguirle. Hai capito Consolata?... Quindi alle piccole anime Io dico tutto non Mi rubano nulla e a Me solo riferiscono lode, onore e gloria! (Suor Maria Consolata Betrone)

4-62 Marzo 31, 1901 Incostanza e volubilità.


(1) Questa mattina, sentendomi tutta amareggiata mi vedevo ancora così cattiva che quasi non ardivo di andare in cerca del mio sommo ed unico bene, ma il Signore non guardando alle mie miserie, pure si è benignato di venire dicendomi:

(2) “Figlia mia, è a Me che vuoi, ebbene Io sono venuto a rallegrarti, stiamoci insieme, ma stiamoci in silenzio”.

(3) Dopo essere stato qualche poco mi ha trasportato fuori di me stessa, e vedevo che la Chiesa festeggiava il giorno delle palme, e Gesù rompendo il silenzio mi ha detto:

(4) “Quanta volubilità, quanta incostanza! Come oggi gridarono osanna proclamandomi per loro re, un’altro giorno gridarono crocifigge, crocifigge. Figlia mia, la cosa che più mi dispiace è l’incostanza e la volubilità, perché questo è segno che la verità non ha preso possesso di dette anime, ed anche in cose di religione può essere che trovi la sua soddisfazione, il proprio comodo e l’interesse, oppure perché si trova in quel partito, domani possono venir meno queste cose e si può trovare in mezzo ad altri partiti, ed ecco che fuorviano della religione e senza dispiacere si danno ad altre sette. Perché quando la vera luce della Verità entra in un’anima e s’impossessa d’un cuore, non è soggetta ad incostanza, anzi tutto sacrifica per amor suo e per farsi da Lei sola signoreggiare, e con animo invitto disprezza tutto il resto che alla Verità non appartiene”.

(5) E mentre ciò diceva, piangeva sulla condizione della generazione presente, peggiore d’allora, soggetta all’incostanza a secondo che spirano i venti.