Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 16 giugno 2025 - Sant´ Aureliano (Letture di oggi)

Ecco, questa idea è fantastica: la nostra povera vita è legata all'eternità . Il nostro tempo è un laboratorio della vita eterna. Scusate se vi parlo della morte mentre siamo appena all'inizio del nuovo anno, all'inizio del nostro viaggio. Eppure una parte di me non si sente a disagio, perché pensare alla morte migliora la vita spirituale e ci dà  la possibilità  di concentrarci sulle nostre priorità  e mettere ordine nelle nostre abitudini. Pensare alla morte non è deprimente. Anzi è fonte di ispirazione. Il fatto che i miei giorni sono contati da Dio - qualunque sia la loro durata - infonde in me gratitudine e un senso di urgenza di fare sempre la Sua volontà . Pensare alla morte mi sprona di concentrarmi su ciò che è essenziale per vivere una vita sobria, serena, altruista. Molte persone dedicano i momenti migliori della vita a cercare potere, fama, ricchezza e successo rinunciando a piccole gioie quotidiane, che poi sono più belle. Di fronte alla morte, dove è la bellezza, dove è il successo, dove è la ricchezza, dove è l'arroganza? Di fronte alla morte non siamo che polvere. (Don Nikola Vucic)

4-21 Ottobre 17, 1900 Un’anima sofferente ed una preghiera umilissima, fa perdere tutta la fortezza a Gesù, e lo rende tanto debole da farsi legare da quell’anima. L’aspetto della giustizia.


(1) Continuando a venire il mio adorabile Gesù, mi pareva di vederlo tanto sofferente, che faceva compassione, e gettandosi fra le mie braccia mi ha detto:

(2) “Figlia mia, spezzami il furore della mia giustizia, altrimenti”....

(3) In questo mentre, mi è parso di vedere la giustizia divina armata di spade, di saette di fuoco, che metteva terrore, ed insieme la fortezza con cui può agire. Onde tutta spaventata ho detto: “Come posso spezzarvi il furore se vi veggo così forte, da potere in un semplice istante annientare cielo e terra?”

(4) E Lui: “Eppure un’anima sofferente, ed una preghiera umilissima mi fa perdere tutta la mia fortezza, e mi rende tanto debole da farmi legare da quell’anima, come a lei pare e piace”.

(5) Ed io: “Ah! Signore, in che aspetto brutto si fa vedere la giustizia”.

(6) E Gesù ha soggiunto: “Non è brutta; se tu la vedi così armata, ciò hanno fatto gli uomini, ma in sé stessa è buona e santa, come gli altri miei attributi, perché in Me non ci può essere neppure l’ombra del male; è vero che l’aspetto comparisce aspro, pungente, amaro, ma i frutti sono dolci e gustosi”.

(7) Detto ciò è scomparso.