Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 16 giugno 2025 - Sant´ Aureliano (Letture di oggi)

La misericordia di Dio raggiunge molte volte il peccatore nell'ora estrema in un modo singolare e misterioso. Esteriormente si direbbe che ormai tutto sia perduto, ma non è così. L'anima, illuminata dal raggio di una potente ultima grazia, nel momento conclusivo può rivolgersi a Dio con tanta forza d'amore che, in un attimo, riceve da lui il perdono delle colpe e il condono delle pene. Esternamente però, non vediamo nessun segno di pentimento, né di contrizione, perché il morente non reagisce più visibilmente. Quanto la misericordia di Dio è inscrutabile! Ma, orrore! Vi sono anche delle anime che, volontariamente e coscientemente, respingono perfino l'estrema grazia con disprezzo! Sia detto, dunque, che anche in piena agonia, la divina misericordia depone nell'intimo dell'anima questo momento di chiarezza, mediante il quale l'anima, se vuole, trova la possibilità  di ritornare a lui. Accade tuttavia che vi siano anime di un tale interiore incallimento, da scegliere consapevolmente l'inferno, rendendo vane non solo le preghiere innalzate a Dio per esse, ma vanificando perfino gli sforzi medesimi di Dio. (Santa Faustina Kowalska)

3-112 Settembre 1, 1900 L’ubbidienza mette la pace tra Dio e l’anima.


(1) Continuando a non venire, andavo dicendo: “Mio buon Gesù, vieni, non farmi tanto aspettare, questa mattina non ho voglia d’inquietarmi e cercarvi tanto fino a stancarmi. Venite una volta, subito, subito, così, alla buona”. E vedendo che non ci veniva, continuavo a dire: “Si vede che volete che mi debbo stancare e giungere fino ad inquietarmi, altrimenti non ci venite”.

(2) Mentre ciò dicevo, ed altri spropositi, è venuto e mi ha detto:

(3) “Mi sapresti dire che mantiene la corrispondenza tra l’anima e Dio?”

(4) Ed io, ma sempre con una luce che mi veniva da Lui ho detto: “L’orazione”.

(5) E Gesù, approvando il mio detto ha soggiunto: “Ma che attira Iddio a familiare conversazione con l’anima?”

(6) Ed io, non sapendo rispondere, ma subito la luce si è mossa nel mio intelletto ed ho detto: “Se l’orazione vocale serve a mantenere la corrispondenza, certo la meditazione interna deve servire d’alimento come mantenere la conversazione tra Dio e l’anima”.

(7) Lui, contento di ciò, ha replicato: “Or, mi sapresti tu dire chi spezza le dolci contese, chi toglie gli amorosi corrucci che possono sorgere tra Dio e l’anima?”

(8) Ed io non rispondendo, Lui stesso ha detto:

(9) “Figlia mia, la sola ubbidienza tiene questo uffizio, perché lei sola decide delle cose spettanti tra Me e l’anima, e sorgendo delle contese, oppure prendendo qualche corruccio per mortificare l’anima, sorgendo l’ubbidienza spezza le contese, toglie i corrucci e mette pace tra Dio e l’anima”.

(10) Ed io: “Ah! Signore, molte volte pare che anche l’ubbidienza non si vuole brigare e se ne sta indifferente, e la povera anima è costretta a starsi in quello stato di contese e di corrucciamento”.

(11) E Gesù: “Questo lo fa per un certo tempo, volendosi anche lei compiacere d’assistere a quelle amabili contese, ma poi prende il suo uffizio e pacifica tutto. Sicché l’ubbidienza dà la pace all’anima ed a Dio”.

(12) Detto ciò, è scomparso.