Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 16 giugno 2025 - Sant´ Aureliano (Letture di oggi)

Ogni giorno mi avvicino a qualche malato. Nessuno più di un sofferente sa guardarti con simpatia e fiduciosa attesa. Non è facile parlare a chi soffre. Spesso può essere anche inopportuno. Il silenzio è più adatto. Non è una visione bella quella di un malato, coi suoi movimenti stravolti, ma è stupenda la visione di chi lo assiste con amore. Spesso sento dire: "Perché il dolore? Perché tanto soffrire?" Parlare ad un malato di tumore può sembrare presunzione. Chi sono io, caro amico mio, per dirti qualsiasi cosa!? Preferisco sedermi accanto a te e col solo diritto di chi, un po' come te, ha sofferto, e ti dico: la più grande grazia che mi è capitata nella vita è stata quella di incontrare Gesù. Ho sempre dentro di me la Sua dolce presenza. Mi fido di Lui. Mi fido anche quando la fiducia è messa a dura prova dalla sofferenza. Mi fido anche quando Dio tace, quando il mio orizzonte è buio e doloroso. Non importa se sono peccatore o santo. È importante che io mi sento amato da Dio. Sarà  Lui a spiegarmi le cose che non comprendo. E se c'è il dolore nel mondo, so che Lui lo sa e saprà  trasformarlo in luce, in pace, in liberazione... perché Egli è il Padre buono che non abbandona i Suoi figli. (Don Nikola Vucic)

2-23 Maggio 16, 1899 Gesù parla della croce e si lamenta delle anime devote.


(1) Gesù ha seguitato per altri giorni a manifestarsi allo stesso modo, di non volersi distaccare da me. Pareva che quel poco di sofferenze che aveva versato in me lo attiravano tanto, che non sapeva stare senza di me. Questa mattina ha versato un altro poco d’amarezza dalla sua bocca nella mia e dopo mi ha detto:

(2) “La croce dispone l’anima alla pazienza. La croce apre il Cielo ed unisce insieme Cielo e terra, cioè, Dio e l’anima. La virtù della croce è potente e quando entra in un’anima, ha la virtù di togliere la ruggine di tutte le cose terrene, non solo, ma le dà la noia, il fastidio, il disprezzo delle cose della terra ed invece, poi le rende il sapore, il gradimento delle cose celesti, ma da pochi viene riconosciuta la virtù della croce, perciò la disprezzano”.

(3) Chi può dire quante cose ho compreso della croce mentre Gesù parlava? Il parlare di Gesù non è come il nostro, che tanto si capisce quanto si dice, ma una sola parola lascia una luce immensa, che ruminandola bene, potrebbe far stare occupato tutto il giorno in profondissima meditazione. Perciò, se io volessi dire tutto, andrei troppo per le lunghe ed anche mi mancherebbe il tempo a farlo. Dopo poco, Gesù è ritornato di nuovo, ma un poco più afflitto. Io subito ho domandato la cagione e Gesù mi ha fatto vedere molte anime devote e mi ha detto:

(4) “Figlia mia, quello che guardo in un’anima è quando si spoglia della propria volontà, allora la mia Volontà l’investe, la divinizza e la fa tutta mia. Vedi un po’ queste anime che si dicono devote, fino a tanto che le cose vanno a loro modo, poi una piccola cosa, se non sono lunghe le loro confessioni, se il confessore non le soddisfa, perdono la pace e certune giungono a non volerne fare più niente. Questo dice che non è la mia Volontà che le predomina, ma la loro. Credi pure oh figlia mia che hanno sbagliato la strada, perché quando veggo che davvero vogliono amarmi, ho tanti modi di poter dare la mia Grazia”.

(5) Quanta pena faceva vedere Gesù soffrire da questa sorta di gente. Ho cercato di compatirlo per quanto ho potuto e così è finito.