Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 6 giugno 2025 - San Norberto (Letture di oggi)

Vuoi avere sempre Dio nella mente? Abbi sempre te stesso di fronte a te. Dove c'è l'occhio, lì c'è la mente: abbi sempre l'occhio fisso su te stesso. Tre cose ti faccio presenti: la mente, l'occhio e te stesso. Dio è nella mente, la mente è nell'occhio, l'occhio è in te. Quindi se guardi te, hai Dio in te. Vuoi avere sempre Dio nella mente? Abbi te stesso, quale egli ti ha fatto. Non andare in cerca di un te stesso diverso da ciò che sei. Non voler fare te stesso diverso da quello che lui ti ha fatto, e così avrai sempre nella tua mente Dio. (Sant'Antonio di Padova)

Quattro chiodi emblematici


Don Bosco, partiti i Salesiani che erano con lui, rimase solo con la Guida, che gli disse:
— Vieni, voglio farti vedere la parte più importante; oh, avrai da imparare! Vedi là quel carro?
— Lo vedo.
— Sai che cos’è?
— Ma non vedo bene.
— Se vuoi veder bene, avvicinati. Vedi quel cartellone? Osservalo: su quel cartello vi è l’emblema: da quello conoscerai.
Don Bosco si avvicina e vede su quel cartello dipinti quattro chio di molto grossi. Si rivolge alla Guida:
— Ma non capisco nulla se non mi spiega.
— Quei quattro chiodi sono quelli che forarono e tormentarono crudelmente il nostro divin Salvatore.
— E con ciò?
— Sono quattro chiodi che tormentano le Congregazioni religiose. Se eviti questi quattro chiodi, se la tua Congregazione saprà tenerli lontani, le cose andranno bene e voi sarete salvi.
— Ma io ne so come prima: che cosa significano quei quattro chiodi?
— Se vuoi saperlo visita quel carrozzone che ha i chiodi per emblema. Vedi: quel carrozzone ha quattro scompartimenti, ciascuno dei quali corrisponde a un chiodo.
— Ma quei scompartimenti che cosa significano?
— Osserva il primo.
Don Bosco osserva e legge sul cartello: Quorum Deus venter est (Il loro dio è il ventre).
— Oh, adesso comincio a capire qualche cosa.
— Questo è il primo chiodo che tormenta e manda in rovina le Congregazioni religiose. Esso farà strage anche di voi, se non stai attento. Combattilo bene e vedrai che le tue cose prospereranno.
Ora veniamo al secondo scompartimento. Leggi l’iscrizione del secondo chiodo: Quaerunt quae sua sunt, non quae Jesu Christi. (Cercano le cose loro e non quelle di Gesù Cristo). Quivi sono quelli che cercano le proprie comodità, gli agi, e brigano per il bene proprio e forse anche dei parenti; e non cercano il bene della Congregazione, che è quello che forma la porzione di Gesù Cristo. Sta’ attento, allontana questo flagello e vedrai prosperare la Congregazione.
Siamo al terzo scompartimento. Osserva l’iscrizione del terzo chiodo: Aspidis lingua eorum (la loro è la lingua di un serpente). Chiodo fatale per le Congregazioni sono i mormoratori, i sussurroni, quelli che cercano sempre di criticare o per diritto o per traverso.
Ed ecco il quarto scompartimento con la scritta: Cubiculum otio sitatis (la sede degli oziosi). Qui sono gli oziosi, e quando si comincia a introdurre l’ozio, la comunità resta bell’e rovinata; invece finché si lavorerà molto, nessun pericolo per voi. Ora osserva ancora una cosa che vi è in questo carrozzone, a cui molte volte non si bada. Vedi quel ripostiglio che non fa parte di nessun scompartimento e che si estende a tutti?
— Vedo, ma non vi è altro che erbacce e foglie secche.
— Bene, osserva l’iscrizione che sta quasi nascosta.
Don Bosco osserva bene e vede scritto: Latet anguis in herba (tra l’erba sta nascosto il serpente).
— Vi sono certi individui — spiega la Guida — che stanno nascosti, non parlano, non aprono mai il cuore ai superiori e ruminano sempre in cuore i loro segreti. Sta’ attento: latet anguis in herba. Sono veri flagelli, vera peste delle Congregazioni. Anche se cattivi, se fossero conosciuti, si potrebbero correggere; ma no, stanno nascosti e intanto il veleno si moltiplica nel loro cuore; e quando fossero conosciuti, non si sarebbe più in tempo per riparare il danno che già hanno prodotto.
Tieni dunque bene a mente le cose che devi tenere lontano dalla tua Congregazione. Da’ ordine che queste cose siano spiegate e rispiegate a lungo. Facendo così sta’ tranquillo sulla tua Congregazione: le cose prospereranno un giorno più dell’altro.
A questo punto Don Bosco pregò la sua Guida di permettergli di scrivere quanto gli aveva detto.
— Se vuoi far la prova — rispose —‘ scrivile; ma temo che ti manchi il tempo.
Infatti egli udì un gran rumore e vide ricomparire il toro furioso della prima parte del sogno; e fu tanto spaventato alla sua vista che si sveglio.
Don Bosco concluse: « Sarebbe un bel frutto degli Esercizi se noi proponessimo di attenerci al nostro stemma: LAVORO E TEMPERANZA; e se procureremo con tutte le nostre forze di evitare i quattro chiodi che martoriano le Congregazioni, a cui c’è da aggiungere che ciascuno sia sempre aperto, schietto e confidente con i propri superiori. In questo modo faremo del bene alle anime nostre, e nello stesso tempo potremo salvare quelle che la divina provvidenza affiderà alle nostre cure».