17/11/2012, 00.00
INDIA
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Andhra Pradesh, suore cattoliche portano acqua potabile a 250 famiglie tribali

di Santosh Digal
Gli abitanti del villaggio di Koderna (distretto di East Godavari) bevevano acqua inquinata e combattevano contro malaria e tifo. Cinque suore della Croce hanno creato una pompa per attingere da una fonte pulita, e aperto una scuola e un dispensario.

Hyderabad (AsiaNews) - Bere acqua pulita, far studiare i proprio figli e poter ricevere cure minime: grazie al lavoro di cinque suore della Croce, anche la comunità tribale di Koderna (distretto di East Godavari, Andhra Pradesh) può finalmente soddisfare questi bisogni di base. Fino a un anno fa infatti, le 250 famiglie che popolano il villaggio consumavano acqua inquinata, non potevano mandare i loro figli a scuola, né curarli da malaria e tifo, le malattie più diffuse. Oggi invece, gli abitanti di Koderna hanno un pozzo a cui attingono per avere acqua potabile, oltre a una scuola e un dispensario.

Un anno fa, le religiose - note anche come suore di Chavanod - hanno visitato le montagne incontaminate che circondano il villaggio, e scoperto la vita di questa comunità. "Alla quiete - racconta suor Priyanthi Samala -, i corsi d'acqua dolce, l'atmosfera frizzante e la tranquillità di questi luoghi, si contrapponeva la vita di questa gente, che beveva un'acqua altamente inquinata".

A questo, si aggiunge l'indifferenza da parte del governo e delle altre comunità: nel villaggio esiste una scuola, ma è vuota perché l'insegnante viene solo una volta ogni due mesi. E spesso le comunità a valle si recavano a Koderma per prendere prodotti come tamarindo, legno, carbone, miglio, bambù, ginestre e spezie, comprandoli a poco prezzo.

Le suore hanno contattato un ingegnere, che ha studiato la composizione del terreno per capire come portare acqua potabile nel villaggio da un'altra fonte. Il responso di vari esami è stato positivo, e così le religiose hanno iniziato a chiedere aiuti al governo e lanciato campagne di sensibilizzazione per spingere gli abitanti ad aderire al progetto.

"Eravamo certe - racconta suor Samala - che ci avrebbero aiutato. A poco a poco, abbiamo guadagnato la loro fiducia, e questo ci ha permesso di portare avanti la nostra missione. Non hanno esitato nel mandare i loro figli a scuola, sebbene i primi bambini che abbiamo visto fossero terrorizzati e perplessi". Adesso, 100 ragazzi frequentano la scuola allestita e diretta dalle suore. Per il momento, la struttura è ancora in affitto, ma le religiose sperano di poterne avere presto una propria.  

 

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