"Non banalizzare l'amore"

La Cei categorica sulle leggi morali:"Niente sesso prima del matrimonio"

"Viviamo in una periodo di banalizzazione dell'amore", proprio per questo per i vescovi italiani "la castità e il pudore rimangono valori da custodire"

09 Nov 2012 - 16:48
 © LaPresse

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La legge morale non cambia anche se viviamo "in un contesto in cui sembra prevalere una banalizzazione dell'amore sotto forma di puro erotismo". Nel nuovo "Orientamenti pastorali sulla preparazione al matrimonio e alla famiglia", i vescovi italiani ribadiscono il "no" della Chiesa ai rapporti prematrimoniali e alle convivenze provvisorie o di prova, e ripropongono "la bellezza dell'amore umano con i valori correlati del pudore e della castità".

Secondo la Cei la preparaizone al matrimonio non è qualcosa d'improvvisato, ma "un cammino graduale e continuo", da proporre "per tempo". Solo in questo modo i fidanzati possono giungere a considerare la loro come una "relazione matura" in cui si ravvisino i tre elementi della "identità", della "reciprocità" e della "progettualità" come coppia.

Credendo "alla possibilità di educare e crescere nell'amore", il documento si propone di offrire "linee rinnovate per i percorsi verso il matrimonio". Dentro questo orizzonte, il primo aspetto che il documento affronta è quello dell'affettività e innamoramento".

Gli Orientamenti evidenziano che anche lefasi successive dell'innamoramento e della conoscenza reciprocadel fidanzamento debbono trovare proposte nuove che siqualifichino come veri itinerari di fede: il testo chiede chesiano formulati dalla comunità cristiana, che in nessun modosiano appaltati ad altri; chiede di partire almeno un annoprima delle nozze e con un minimo di dodici incontri eun'attenzione particolareggiata alle persone dei fidanzati ealle coppie, in cammini che partano dalle loro concretesituazioni. "Siamo davanti, spesso, ad un'autentica nuovaevangelizzazione - ha sottolineato in proposito monsignorEnrico Solmi, vescovo di Parma e presidente della CommissioneEpiscopale per la famiglia - della quale si fa carico laChiesa, alla pari dell'iniziazione cristiana e di altre formedi catechesi".

Il documento testimonia pure l'attenzione dei vescoviitaliani a fenomeni come la convivenza e la presenza di personedi culture e religioni diverse, "per una lettura veritieradella situazione attuale e per offrire linee pastorali che vipossano corrispondere in modo sereno ed efficace".

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