Jakov Colo racconta: Io avevo dieci anni quando la Madonna apparve la prima volta e prima di allora non avevo mai pensato ad un'apparizione. Vivevamo qui in paese: era abbastanza povero, non c'erano notizie, non sapevamo di altre apparizioni, né di Lourdes, né di Fatima, né di altri posti dove è apparsa la Madonna. Poi anche un bambino di dieci anni non pensa veramente all'apparizione, a Dio, a quell'età. Ha nella sua testa altre cose più importanti per lui: stare con gli amici, giocare, non pensare alla preghiera. Però quando ho visto per la prima volta, sotto la montagna, una figura di donna che ci invitava a salire su, nel mio cuore ho sentito subito qualcosa di speciale. Ho subito capito che la mia vita sarebbe cambiata totalmente. Quando poi siamo saliti su, quando abbiamo visto da vicino la Madonna, quella sua bellezza, quella pace, quella gioia che ti trasmetteva, in quel momento per me non c'era nient'altro. In quel momento esisteva solo Lei e nel mio cuore c'era soltanto il desiderio che quell'apparizione si ripetesse ancora, che avremmo potuto rivederla.
Come già dissi in altre occasioni la mia non è un'esperienza di "visione" ma una esperienza tutta interiore frutto della preghiera. Di cosa esattamente si tratta? Sono ispirazioni che ricevo nella preghiera. Il Signore non mi dà la capacità di capire il futuro del mondo, non sono intuizioni che riguardano i segreti… Questo "dono" è anche molto condizionato dall'apertura e dalla crescita che la persona vuole fare: quindi diventa sempre più profondo e più profonda la vita spirituale della persona.
Jelena: "come la Madonna ci ha insegnato a pregare" - intervista del 12.8.98